La radioattività
si misura in termini di disintegrazioni al secondo, vale a dire il numero di
“trasformazioni” dei nuclei che avvengono in un secondo e ad ogni
“trasformazione” è associata un'emissione di energia sotto forma di radiazione
ionizzante. L'unità di misura utilizzata è il Bequerel, indicato con Bq. Se un
nuclide, dove con nuclide indichiamo un gruppo di nuclei atomici con le stesse
caratteristiche, aventi cioè lo stesso numero Z di protoni e lo stesso numero A
di massa, ha un'attività di 1Bq vuol dire allora che esso è soggetto a 1
“trasformazione” ogni secondo. Le radiazioni ionizzanti sono rivelate da interazioni che si
manifestano attraversando la materia e che variano a seconda del tipo di
sostanza attraversata e da tipo di radiazioni, ovvero dal genere di particelle.
Gli strumenti utliizzati per “misurare” le radiazioni vengono chiamati rivelatori. La scelta di un rivelatore dipende da diversi fattori quali: scopo
della misura, tipo di radiazione ed energia in gioco, grandezza che si vuole
misurare, intervallo di misura, esigenze di efficenza e risoluzione. Di solito i sistemi di rivelazione si dividono in due classi:
sistemi attivi e sistemi passivi. I primi necessitano di alimentazione ed effettuano misure istantanee e
integrate; fanno parte di questa categoria i rivelatori a stato solido, i
contatori Geiger, i contatori proporzionali e le camere a ionizzano. I sistemi
passivi come, i film radiografici, plastiche a tracce non sono alimentati
durante il loro utilizzo e le misure sono solo integrate.
Per approfondire:
http://www-3.unipv.it/webgiro/rdprtzn/ERP-S-Strument%20Stmp.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Contatore_Geiger
Per approfondire:
http://www-3.unipv.it/webgiro/rdprtzn/ERP-S-Strument%20Stmp.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Contatore_Geiger
Nessun commento:
Posta un commento